Un’opera resa necessaria dalla segnalata civiltà del paese

Mostra documentaria sui 150 anni del Teatro del Popolo

La mostra, allestita nelle sale espositive del Ridotto del Teatro del Popolo, è stata realizzata nell’ambito del programma di iniziative per il 150° anniversario, un’occasione in più per riflettere su come esso sia stato in passato, e ancora oggi, il luogo dove si è riflessa la socialità di una intera comunità e dove, per tante generazioni, si sono ritrovati gli elementi fondanti della storia e della cultura del nostro paese.

La genesi del Teatro fu il risultato del rapporto che si instaurò tra cultura alta e cultura popolare e nella sua costruzione si ritrovano sia l’affermazione del ceto dirigente locale, sia la spinta delle classi popolari, forti della secolare passione dei castellani per il teatro e la lirica. La costruzione del Teatro costituì uno dei momenti rilevanti del processo di sviluppo di Castelfiorentino nella seconda metà dell’800, che vide sorgere un ricco tessuto di associazioni e istituzioni.

I documenti esposti provengono, per la maggior parte, dall’archivio dell’Accademia teatrale Operosi Impazienti, purtroppo estremamente lacunoso per lunghi periodi, ma che è comunque in grado di restituire pienamente la vivacità culturale e civile vissuta a Castelfiorentino in oltre un secolo di storia. Nella scelta dei documenti e dei manifesti degli spettacoli, fortemente selettiva per motivi di spazio, si sono privilegiati quelli più antichi e quelli che, per contenuto, grafica, ecc., potevano suscitare un interesse nel pubblico.

Molte le curiosità per il visitatore, che ha potuto vedere il “Buono per lire una” della sottoscrizione popolare per il finanziamento dei lavori, conoscere quanto fu l’incasso di Norma, l’opera inaugurale del Teatro, scoprire che oltre 100 anni fa vi si svolgeva già la Pentolaccia, quante persone assistettero alla proiezione di un film nel 1910, il giorno in cui il Teatro dovette ospitare “soldati bovari” per la “pesatura del bestiame” e quando fu requisito dal Genio Militare e usato come deposito di foraggi.

Si sono potuti leggere sui manifesti i nomi dei tanti castellani che si esibirono in Teatro subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, gli incassi della Pentolaccia con Nilla Pizzi e con Fred Buscaglione, quali film si proiettavano nel gennaio 1961 e tanto altro.