Stagione teatrale
OTELLO, DI PRECISE PAROLE SI VIVE
Lella Costa in
OTELLO, DI PRECISE PAROLE SI VIVE
di Lella Costa e Gabriele Vacis
con Lella Costa
Regia di Gabriele Vacis
Scene: Lucio Diana
Produzione: Centro Teatrale Bresciano, Centro d’Arte Contemporanea con Teatro Carcano
distribuzione a cura di Mismaonda
scenofonia di Roberto Tarrasco
Il titolo è nuovo, rivisitato. Ovvero: Otello, di precise parole si vive. «La sostanza no, direi un po’ meno», precisa Lella Costa, firma alla drammaturgia con Gabriele Vacis di un’opera che avevano già concepito 24 anni fa (regia di Gabriele Vacis). «In scena ci sarà sempre la tragedia ideata oltre quattrocento anni fa da Shakespeare. Il tempo però è passato, ovvio. Alcuni temi sembrano più attuali oggi di un tempo, in piccoli casi abbiamo fatto degli aggiornamenti quasi necessari ma a teatro vedrete sempre l’Otello», aggiunge. È il segreto dei testi classici, in fondo: restare evergreen. Eppure se nel nuovo titolo è arrivata l’ispirazione di un verso di Discanto, una canzone di Ivano Fossati (di precise parole si vive, e di grande teatro), a un certo punto sul palco salterà fuori pure qualche nota rap di Mahmood. «C’è una scena in cui Iago deve convincere Rodrigo a farsi dare soldi per conquistare Desdemona: se un tempo mi ero ispirata a un pezzo di cabaret, stavolta ho pensato che Soldi sarebbe stata perfetta, anche se difficilissima, e l’ho sostituito. Anzi, complimenti all’artista», aggiunge Costa. L’Otello ci riporta sempre a Venezia dove il nostro moro Otello che si innamora di Desdemona è lo stesso che si destreggia in città tra delusioni e tradimenti. Ma nel frattempo lascerà spazio a temi che sembrano il sunto delle prime pagine di un quotidiano dei nostri tempi. Alle vicissitudini di un lavoratore straniero altamente qualificato si intrecciano infatti quelle di un matrimonio misto, alle cronache di una manipolazione meschina e abilissima quelle di un femminicidio con successivo suicidio del colpevole. l maschilismo è un comportamento su cui si può agire, per esempio, il patriarcato ha radici più lontane perché è frutto di una costruzione invece. Nell’Otello più che di maschilismo è giusto parlare di un maschile che può diventare tossico, e serve parlarne» Succede con i grandi autori, forse soprattutto con Shakespeare: i loro testi, le loro storie, i loro personaggi sono, letteralmente, immortali. Continuano a parlarci, a stupirci, a incantarci; a volte ci aiutano perfino a capire chi siamo, cosa ci sta succedendo adesso. E quando incontri una di queste storie perfette in genere te ne innamori, e soprattutto ti rendi conto che non avrebbe alcun senso provare a inventarne un’altra per dire le stesse cose, ma che è lecito, forse perfino doveroso, continuare a raccontare quella. Precisamente quella. E’ quello che è successo a Gabriele Vacis e a me, e non una volta sola. E’ quello che ci ha entusiasmati a tal punto da pensare di riportare in scena, dopo 24 anni, il nostro Otello, preservando intatta la sostanza narrativa (Shakespeare) ma intervenendo e modificando quelle parti in cui l’attualità, o meglio la contemporaneità, richiedevano un aggiornamento. Quelle parti in cui lo stesso Bardo si divertiva a inserire allusioni e citazioni per noi incomprensibili (chi mai sarà quel “Signor Angelo” che condiziona perfino il Doge?), ma che sicuramente per gli spettatori dell’epoca erano chiarissime, e probabilmente molto divertenti. Se poi ci aggiungiamo una trama folgorante, il cui riassunto potrebbe sembrare una notizia di cronaca di oggi (un lavoratore straniero altamente qualificato, un matrimonio misto, una manipolazione meschina e abilissima, un uso doloso e spregiudicato del linguaggio, un femminicidio con successivo suicidio del colpevole), allora ci rendiamo conto di quanto bisogno abbiamo di continuare a raccontare e ascoltare questa storia. Precisamente questa.
Prenotazioni e prevendite
Biglietteria Teatro del Popolo
Piazza Gramsci 80, Castelfiorentino Tel. 0571/633482
Orari di apertura biglietteria consultabili nella sezione BIGLIETTI
Info:
Teatro del Popolo - Piazza Gramsci 80, 50051 Castelfiorentino (FI)
Tel. 0571 633482 - info@teatrocastelfiorentino.it
Giallo Mare Minimal Teatro - Tel. 0571 81629-83758 - info@giallomare.it