Arriva un momento in cui la paura di fare brutti sogni può diventare un problema. I bambini si rifiutano di dormire nel loro letto, pretendono di stare in mezzo a mamma e papà e, in caso di rifiuto, sanno come essere convincenti.
In un bosco tutto bianco vive uno strano folletto è il Mangiasogni: un buffo ometto dal colore della luna, occhi sfavillanti come le stelle, bocca straordinariamente grande e soprattutto affamato di brutti sogni, che a lui piace mangiare con forchetta e coltello.
Ora è nel suo bosco e aspetta che un bambino lo chiami, per correre a mangiargli il brutto sogno. Per chiamare il Mangiasogni però serve una formula magica… una filastrocca… alla quale il folletto non sa resistere…
“Mangiasogni, mangiasogni!
Prendi bello il tuo coltello,
tira fuori in grande fretta
la tua piccola forchetta
Apri il becco su quei sogni
Che spaventano il bambino!
Ma se il sogno è bello
e buono, divertente o sol carino,
mi sia subito lasciato!
Mangiasogni, Mangiasogni,
Mangiasogni io t’ho invitato!”