L’uomo, la bestia e la virtù è forse il testo più anomalo di Pirandello: grottesco, onirico, folle. Una commedia stranamente divertente, piena di situazioni anche comiche, dove però l’apparente semplicità del classico triangolo amoroso (marito, moglie, amante) cela tematiche forti ancora attuali.
In una scenografia onirica, i personaggi (da Pirandello introdotti con didascalie che li descrivono come degli animali), si muovono come sospesi in un tempo indefinito, sognanti come i Sei personaggi o come nel Non si sa come: perché in Pirandello il sogno spesso rivela più del reale o spesso la realtà coincide col sogno. E nulla più del racconto teatrale (mai reale, ma specchio del reale) sa svelare i torbidi desideri, le meschinità, la violenza e il lato oscuro dell’animo umano.
								