Un manifesto poetico, una sintesi del linguaggio scenico di Campanale, della trama coreografica di Cassano e della fisicità degli interpreti della Compagnia EleinaD. Un’opera fluida, in cui danza contemporanea, teatro fisico e scenografie trasformative si intrecciano in un racconto scenico potente, evocativo e visionario. Un laboratorio creativo che accoglie e valorizza l’energia dei giovani talenti, intesse un dialogo profondo tra passato e presente, tra le forme del teatro di tradizione e il linguaggio visivo contemporaneo, alla ricerca di nuove sintassi sceniche capaci di raccontare la complessità del nostro tempo.
Ispirato dalla celeberrima tragedia di William Shakespeare, il progetto esplora il rapporto tra arti performative e visive attingendo dai linguaggi più antichi del mestiere teatrale (quali la danza e lo studio del movimento, la realizzazione di scenografie dipinte a mano, lo studio dei gesti e la relazione sul palco tra più personaggi) e da una maestranza tecnica che prevede una conoscenza profonda dello spazio teatrale.
L’opera si manifesta nella sua interezza grazie alla presenza di danzatori e acrobati che si relazionano con lo spazio teatrale in ogni sua parte, il susseguirsi di ascese e discese dei cieli cambia la scena dando ritmo e una divisione chiara in atti all’opera. I danzatori, come dei recanti in chiesa, siedono per tutta la durata dello spettacolo su due file di sedie ai lati della scena e assistono alla tragedia.
L’unico non seduto è Frate Lorenzo; essendo cornice e narratore della storia anima la scena in modo quasi magico. Lo spettacolo si sviluppa attraverso tableaux vivants e coreografie.

