Il format di Stazioni Lunari resta lo stesso di sempre, con un cast e un allestimento rinnovato; Ginevra di Marco a fare gli onori di casa, e gli ospiti, disposti su tre pedane che interagiscono con lei e tra di loro, in una fusione musicale che travalica stili e generi. Ogni musicista può liberamente interagire con ciò che sta succedendo: c’è chi suona, chi contrappunta, chi armonizza con la voce, chi improvvisa, chi semplicemente sorride o si concentra nell’ascolto dell’altro.
Uno spettacolo unico poichè sempre diverso, irripetibile. Ogni concerto è anche un viaggio attraverso la tradizione della musica popolare che parte dal nostro passato e arriva ai giorni nostri come patrimonio artistico e culturale. Dallo spettacolo emerge forte l’idea di partecipazione collettiva, la voglia di andare a scavare là dove si sono depositate le nostre memorie, di recuperarle, studiarle, valorizzarle e farle conoscere. E fra intersezioni artistiche, omaggi e gentilezze è evidente il piacere di trovarsi lì, la gioia di cantare e suonare insieme.